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L’incanto non è mai opzionale ma anzi è necessario, per questo vi ringrazio per avermi invitato e anche perché so che voi FIDAE portate avanti questo incanto nella scuola che fate tutti i giorni

Con queste parole il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Card. Matteo Maria Zuppi, ha salutato i coordinatori didattici, il personale scolastico, le famiglie e tutti i partecipanti al convegno L’incanto che serve alla scuola di oggi, organizzato dalla FIDAE con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università della CEI e CIOFS Scuola FMA.

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“Oggi si parla tanto di violenza dei giovani, di abbandono scolastico ma insomma, questi problemi già c’erano prima, a volte mi sembra che qualcuno viva nel mondo delle favole, voi invece so che non siete né Cappuccetto Rosso e né Biancaneve perché toccate con mano tutti i giorni quali sono le difficoltà dei nostri ragazzi: il primo passo verso la costruzione dell’incanto è quello di prendere coscienza anche del disincanto, affrontando le fragilità, le solitudini dei giovani, le loro sconfitte. Non dobbiamo inventarci un mondo che non c’è, ma dobbiamo essere capaci di vedere la bellezza che già c’è, e questo è anche il compito degli educatori, che devono saper far crescere i ragazzi, aiutandoli a essere se stessi.”

Nel corso dell’evento, a cui si sono collegati online oltre 1000 persone, compreso il nostro collegio docenti, molte scuole paritarie e statali di tutta Italia, sono intervenuti anche la Presidente nazionale della FIDAE, Virginia Kaladich, e la Vice Presidente nazionale, Sr. Paola Murru, che hanno chiesto al Presidente CEI quale fosse l’impegno della Conferenza Episcopale nei confronti delle paritarie, anche in relazione all’attuale Governo.

“La CEI, com’è normale che sia, ha intavolato da subito un dialogo con il Ministro e sono contento di poter dire che ci siamo trovati subito sulla stessa lunghezza d’onda rispetto a quello che bisogna fare affinché trovi completa attuazione la legge 62 del 2000 e questo senza alcun tipo di favoritismo, perché molti ancora pensano che le paritarie siano istituti per ricchi quando sappiamo benissimo che abbracciano ogni tipo di classe sociale. In particolare credo siano stati fatti importanti passi avanti nei confronti degli alunni disabili e penso che si possa fare ancora di più sul tema dei minori non accompagnati e voi potete essere d’esempio perché davvero a scuola non esiste nessuno straniero, esiste un programma educativo, un banco e un insegnante e quindi, anche se ancora stiamo aspettando uno ius, che sia soli o culturae, per i nuovi italiani, nelle vostre aule lo ius c’è già di fatto e supera ogni tipo di discussione.”